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Il letto - Dalle origini al ferro battuto

Il letto - Dalle origini al ferro battuto
Il letto - Dalle origini al ferro battuto

Il letto è uno degli oggetti domestici più comuni a cui siamo abituati da sempre, ma anche lui ha una sua storia ed evoluzione.

Le prime forme di letto risalgono all’antico Egitto, quando si hanno le prime testimonianze di forme di legno rettangolari con testiere intagliate e decorate con teste di animali. Più noti, invece, i triclini della tradizione greca usati, oltre che per dormire, per mangiare ed esporre i defunti.

Il letto così come noi lo conosciamo nasce solo tra il Quattrocento e il Cinquesento; finalmente le proporzioni sono più simili a quelle attuali e sempre in questo periodo compare il “letto a baldacchino”, un canonico letto con quattro pilastrini angolari che sorreggono una struttura di copertura composta da tessuti e drappi. Il baldacchino nasce con una precisa funzione, quella di isolare chi dorme dall’ambiente esterno: da occhi indiscreti, dagli insetti, dal freddo.

Ma è nell’Ottocento che il ferro comincia ad essere impiegato nella realizzazione delle strutture dei letti, uso promosso soprattutto dall’Art Noveau.

Grazie all’Art Noveau la lavorazione del ferro raggiunge il suo massimo splendore; esempi sono le opere dell’architetto francese Hector Guimard, famoso per gli ingressi del metrò parigino e per le tante abitazioni arricchite da cancellate, finestre e balconi in ferro battuto con i motivi tipici dell’epoca.

Anche in Italia, abbiamo avuto un degno rappresentante dell’Art Nouveau; Alessandro Mazzucotelli, soprannominato “il mago del ferro” che, collaborando con l’architetto Arata, abbellisce molte delle facciate di palazzi milanesi.

Con l’Art Nouveau il ferro è utilizzato anche per la realizzazione di pezzi d’arredo come appunto i letti: grandi testate eleborate, di ampie dimensioni, i cui decori si caratterizzano per le forme organiche, le linee curve, con ornamenti a predilezione vegetale o floreale.

Il letto in ferro battuto nella tradizione abruzzese

La lavorazione del ferro vanta in Abruzzo un’antica tradizione, attestata in tutta la regione con regolare omogeneità, anche se la capitale abruzzese è Guardiagrele, cittadina medievale ai piedi della Majella.

Nella tradizione abruzzese le testiere dei letti sono sempre riccamente decorate con linee sinuose che ricordano elementi naturali, riccioli, piccole foglie, boccioli. Le forme sono spesso morbide e si dipanano da un nodo centrale, sviluppandosi e intersecandosi per terminare in graziosi riccioli. Ma la caratteristica fondamentale dei letti in ferro battuto abruzzesi sono i medaglioni in ceramica finimente decorati, inseriti al centro della testiera principale. Le decorazioni sono principalmente raffigurazioni floreali e umane realizzate col colore bruno, verde, rosso e talvolta giallo.

Ovviamente il gusto si è evoluto, oggi le decorazioni dei letti in ferro battuto sono molto più vicine al senso estetico contemporaneo. Un bravo artigiano è quello in grado di rispettare la tradizione, ma allo stesso tempo capace di adattare le proprie opere al gusto del committente.